Antonio Oleari – Arturo Cattaneo
«L’Armata S’agapò»: il processo al bravo soldato italiano
Nel 1953 la rivista “Cinema
Nuovo” pubblica una proposta di film sulla campagna italiana in Grecia nella
seconda guerra mondiale: L’Armata S’agapò.
E’ subito scandalo, perché l’articolo presenta un esercito poco propenso al
conflitto e molto di più alle imprese amorose, mettendo in luce un aspetto della storia bellica italiana che
causa imbarazzo e risentimento nell’establishment. Il processo per vilipendio
alle forze armate che Renzo Renzi (autore dell’articolo) subisce insieme a
Guido Aristarco (direttore della rivista), è l’inizio di un lungo dibattito
critico sulla figura del “bravo soldato italiano” che – tra editoria e grande
schermo – si concluderà in maniera del tutto auto-assolutiva con Mediterraneo, il film premio Oscar di
Gabriele Salvatores.
In 1953 the magazine “Cinema Nuovo” publishes an
article called The S’agapò Army,
containing the idea for a film on the Italian campaign in Greece in World War
II. The article, which presents an Italian army more given to love making than
to fighting, creates embarrassment and concern among the Italian establishment.
The writer of the article, Renzo Renzi, and the magazine’s editor, Guido
Aristarco, are tried for offensive behavior to the armed forces. It’s the
beginning of a debate on the “good Italian soldier” that has been going on both
on paper and on the screen, whose culmination is the Oscar winning film Mediterraneo by Gabriele Salvatores.
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