Provviste # 11
Provviste # 10
Diverrà disagio
Steven
Mi si spenga!
Provviste # 9
Racconti raccolti
Trenta racconti per trenta autori emergenti. Questo volume dedicato al tema della Memoria, raccoglie i racconti della quinta edizione del concorso indetto annualmente da Laboratorio Gutenberg.
Micol è il titolo del racconto che ha vinto il concorso letterario Laboratorio Gutenberg 2011 e che dà il titolo a questa raccolta.
Quando si pronuncia la parola memoria si pensa al ricordo di un fatto accaduto o alla capacità di rievocarlo. Quel ricordo che si trasfigura fino a sbiadire dentro un racconto ma che continua indissolubilmente ad appartenerci, lasciando di sé soltanto un vago profumo, una sensazione, capace ogni volta di riportarci indietro dove avevamo creduto di lasciarlo.
La memoria è una parola che può essere declinata in vari modi, a seconda del contesto in cui maturano determinati eventi o del tempo storico in cui avvengono i fatti. Memoria collettiva, personale oppure familiare. E ancora l'importanza di non abbandonarla quella memoria, sia essa motivo di gioia o di dolore, perché è anche di questa trama infinita che siamo fatti, soli e con gli altri.
Sono presente con il racconto "Ci sono persone più felici di me".
Aveva il nostro amore un potere terreno
Aveva il nostro amore un potere terreno;
rimanevano incantati gli uomini
quando camminavamo con passo lento
come trasportati da una barca
festa e canti.
Sciatti
con la lanugine della coperta
ancora sul collo
le nostre voci sembravano
i godimenti dello sciacallo e dell’usignolo
intrecciati nell’aria.
Conoscevamo le risposte
alle domande degli angeli sulle porte
quelli che stanno lì a custodire
il dolore terreno e quello
celeste rigorosamente separati.
(- Sì, rimarremo qui...
- Per quanto durerà...
- Ammiriamo la volpe che corre...
- Scriveremo poesie fino alla profonda vecchiaia
fino al grande dolore fisico...)
Raramente stringi tra le braccia
raramente hai tanta paura
della morte
come quando nelle tue mani
l’amore
Randy
Roye Lee
Per Andrea Zanzotto
Provviste # 8
Presentar libri
AMORE, LIBERTA' E CENSURA
Il 1971 di Lucio Battisti
(Aereostella)
di Donato Zoppo
Venerdì 14 ottobre 2011
ore 19.00
Libreria del Mondo Offeso
Corso Giuseppe Garibaldi 50
Milano
Presenta Antonio Oleari
Interviene Donato Zoppo
La musica di Spectrum
Musica e Vene
Parlano, i chilometri
Quando dopo 4.000 km ho imboccato la mia via delle Colline tutto mi sembrava identico a come l’avevo lasciato. Evidentemente i chilometri cambiano le persone, più che i paesaggi. Per quelli ci vuole il tempo, che di solito viaggia più lentamente dei chilometri. La casa era vuota, caldissima, si respirava a fatica. Sapevo in quale cassetto avrei trovato il tricolore, l’ho appeso alla porta d’ingresso esattamente alle spalle della Vespa, ho impostato l’autoscatto e mi sono fatto l’ultima foto della vacanza: il giro d’Italia, così, nella mia solitudine anche all’arrivo, era davvero completo. La doccia poi. Tiepida e lunghissima. Mi sembrava lavasse via una scorza di polvere e vento, olio motore, benzina, salsedine, neve (ho trovato anche quella sulle dolomiti) che in tre settimane di viaggio la mia pelle aveva accumulato. Facevo i conti: 15 regioni attraversate, 43 provincie (me le sono segnate tutte prima che spariscano dalla cartina), 200 litri di benzina verde, 2 chili d’olio a due tempi, tre candele, un incidente, un piccolo furto subito, e centinaia di occhi da mettere in fila insieme alle strette di mano, le storie raccontate, le confidenze fatte proprio a te, che sei un viaggiatore, e dunque i segreti ti si possono dire perché tanto non conosci le persone interessate, e poi domani mattina già non ci sarai più, sarai sopra un’altra strada, in un’altra regione, al mare o in collina. Ricordo ancora la prima persona che mi ha rivolto la parola dopo essere partito da casa, il mattino presto di giovedì 4 agosto: il custode di un piccolissimo cimitero in Emilia dove mi ero voluto fermare a salutare un amico che riposa lì. Si era stupito di come la mia Vespa fosse organizzat a e caricata con criterio. Chiese dove stessi andando, e fu lì che iniziai la mia lunga sfilza di bugie: in Toscana, risposi. In Toscana avrei risposto Roma, a Roma avrei detto Campania, in Campania iniziai a dire la verità: Palermo. Non mi andava di scoprire da subito i miei piani, come in una forma di scaramanzia che si dice a mente “iniziamo ad andare fin lì, poi vediamo…”, come se non volessi attirare troppa attenzione dicendo tutta la strada che dovevo fare, oppure semplicemente non volevo farmi dare dell’imprudente ogni volta, e quindi accorciavo il tiro. Le ultime persone, invece, sono stati due amici. Andrea e Giorgio, anche loro in moto, incontrati a qualche centinaia di metri dal cartello Meda. Tornavano dalle Dolomiti, anch’io venivo da lì, lungo un’ultima tappa che mi portava da San Vigilio di Marebbe (Brunico) a Meda, 380 km e quasi dieci ore di sella.
Sulle Dolomiti ero arrivato da Napoli, per un itinerario di ritorno assolutamente non previsto. Dopo i 2.000 km fino a Palermo il mio viaggio avrebbe voluto proseguire in nave fino a Cagliari, per poi risalire la Sardegna lungo la costa ovest raggiungendo Porto Torres e da lì tornare a Genova. Ma i traghetti tra la Sicilia e la Sardegna sembrano rari anche in pieno agosto, e per paura di rimanere troppi giorni giù dalla sella ho scelto di risalire l’Italia dall’altro lato dello stivale. Da Napoli all’Aquila, dall’Aquila a Pesaro, da Pesaro e Vicenza, da Vicenza a Brunico dove mi aspettavano quei due biondi teppisti dei mie nipotini. Un ritorno inaspettato e bellissimo tra la natura del Sannio, del Matese in Molise, degli altipiani d’Abruzzo, le colline umbre, così diverse da quelle marchigiane, la mondanità romagnola, i campi di grano del ferrarese, le verdi colline vicentine, il Piave risalito verso Belluno, e poi lo spettacolo delle Dolomiti, il Passo Falzarego vicino a Cortina su cui arrivo con spiegata al vento la bandiera gialla e rossa della Trincacria a ribadire il concetto che l’Italia, io, me la sono fatta tutta. La gente guarda allibita, inizia a chiedere se può scattarti una foto, chiama gli amici a vedere “da dove arriva questo ragazzo”, domandano tutto, anche se la Vespa è truccata.
No, la mia Vespa non era truccata. Era truccato il mio animo, così lontano da quello che una volta avrebbe accettato una rilassante vacanza sopra spiagge di sabbia fine e locali notturni. Ho dovuto dargli retta, inseguirlo fino alla fine, il mio animo. Era come un’ombra sfuggente, che anche nella più deserta pianura sapeva dove nascondersi. Eppure a momenti, con la coda dell’occhio, quando attraversavo le vie di qualche città, lo vedevo riflesso nelle vetrine dei negozi. Aveva un casco giapponese bianco e rosso, la linea goffa, il sedere grosso, ma le spalle larghe. E non so se era la giacca a vento della moto o l’essere diventato un po’ più grande…
Voglio ringraziare tutti gli amici che hanno (in)seguito nei modi più vari il mio viaggio. Spero di avervi portato un po’ in sella, anche solo per qualche chilometro, ed essere riuscito a farvi assaporare il vento in faccia. La libertà.
Genesis - The definitive collection
Sul ritorno
L'Italia in Vespa!
Provviste # 7
L'intervallo che mi assilla
Provviste # 6
Domani quando la pioggia
Provviste # 5
Provviste # 4
Provviste # 3
Provviste # 2
Provviste # 1
I premiati di SUPERSOUND
Il Mei presenta
Ecco i vincitori under 25 della Targa Giovani Supersound 2011
I Cani, Be Forest, Carlot - ta, Heike Has The Giggles e Simona Gretchen
Premio speciale MEI ad Erica Mou
I premi saranno consegnati a Supersound
Venerdì 23 settembre al Teatro Masini di Faenza
La giuria selezionata dal fior fiore della stampa musicale nazionale, e composta nientepopodimenoche da: Luca Valtorta (XL - Repubblica), Luca D'Ambrosio (Musicletter.it), Andrea Diani (RadUni), Fabrizio Galassi (Repubblica.it/Kataweb, Wired), Orazio Martino (Gli Osservatori Esterni), Luca Minutolo (Fuori dal Mucchio), Giorgio Moltisanti (Rumore), Antonio Oleari (Jam), Gianluigi Peccerillo (Dance Like Shaquille O'Neal), Davide Rolleri (The Breakfast Jumpers), Hamilton Santià (Il Mucchio), Jacopo Tomatis (Il Giornale della Musica) ed Enrico Veronese (Italian Embassy, Blow Up),con la supervisione e il coordinamento di Chiara Caporicci e Giordano Sangiorgi del MEI - Meeting degli Indipendenti ha elargito il suo verdetto.
All'interno del Supersound di Faenza, la tre giorni che da spazio agli emergenti disseminando concerti, showcase, workshop sull'autoproduzione ed eventi per tutta la città durante l'ultimo fine settimana di settembre, la Targa Giovani del Mei cresce con la prepotenza che contraddistingue i bimbi viziati, ottenendo più spazio e visibilità e continuando a premiare le migliori proposte indipendenti under 25, dopo aver premiato nel 2010 Green Like July, Colapesce e Distanti.
Più grande, più grosso e più bello, il premio di quest'anno si arricchisce di nuove categorie, per lasciar giocare i bimbi a fare la vita da grandi, in una location d'eccezione al centro di Faenza. Inoltre a Supersound sarà consegnato un premio speciale MEI ad Erica Mou, la ventenne cantautrice pugliese già premiata al Meeting di due anni fa che si conferma come giovanissima rivelazione indie pop.
I giovani più giovani dei giovani di quest’annata musicale, secondo le teste pensanti della critica e l’organizzazione musicale, insigniti della Targa Giovani Supersound 2011 sono I Cani, Be Forest, Carlot - ta, Heike Has The Giggles e Simona Gretchen, rispettivamente nelle seguenti categorie:
Miglior Solista: I Cani
Dietro questo moniker si nasconde una figura dall’identità misteriosa, arrivando a scomodare il cantautore romano Max Gazzè (possiamo assicurarvi che non si tratta di lui). È la musica, ma soprattutto i suoi testi pungenti, a descrivere la personalità e l’identità di un autore semplice, secco e senza peli sulla lingua, che fra trame elettroniche e attitudine indie d’assalto dipinge con un realismo vivido e spiazzante le realtà e le debolezze del mondo indipendente, raccolti nel suo disco d’esordio dal titolo modesto “Il sorprendente album d’esordio dei Cani”.
Miglior Gruppo: Be Forest
Pesaro s’imbrunisce di tinte fosche e sbiadite dalle trame wave dei giovanissimi Be Forest, devoti ad un attitudine ed estetica tanto cara agli anni ’80 del dark e della new wave, in una miscela personale e ricca di scosse shoegaze. Vero e proprio prodotto da esportazione, il loro disco d’esordio “Cold” esce per l’etichetta We Were Never Being Boring che la band sta supportando con un tour su e giù per lo stivale, facendo incetta di ottime recensioni e concerti seguitissimi.
Miglior Live: Heike Has The Giggles
I giovanissimi Heike Has The Giggles, in sede live fanno shakerare le natiche come pochi altri nel nostro paese, grazie alla loro proposta che mescola new wave dalle tinte danzereccie ed una carica punk/funk trascinante e sensuale. Reduci dalla partecipazione allo Sziget Festival di Budapest, e come gruppo spalla ai Wombats, Tricky e Futureheads, la band si è creata un seguito per i suoi live trascinanti dentro e fuori confine.
Miglior Disco: "Make Me A Picture Of The sun" di Carlot-ta
Classe 1990, la giovane Carlotta Sillano ha le mani in pasta nel manierismo pop di Tori Amos e Joanna Newsom. “Make Me A Picture Of The Sun” (pubblicato dall’etichetta Anna The Granny) è un viaggio etereo tra melodie lievi incastonate da una voce fluida e malleabile, che alterna momenti soavi a frangenti più graffianti. Impossibile non emozionarsi di fronte a tanta passione pop. Già spalla per Melissa Auf der Maur, Cocorosie, Morgan, Kaki King, Nada, Massimo Volume, Paolo Benvegnù, Dente e Pan del Diavolo, e ospite delle passate edizioni del Premio Tenco e Premio Bindi, collabora con svariate formazioni. Ma per le sue creazioni preferisce occuparsene da sé.
Miglior Testo: "Venti e Tre" di Simona Gretchen
All’anagrafe Simona Darchini, la cantautrice faentina ha suscitato l’attenzione della stampa musicale e di pubblico per il suo disco d’esordio “Gretchen pensa troppo forte”, caratterizzato da un cantautorato graffiante e molto personale, per cui lo scorso anno ha ottenuto il premio “Fuori dal Mucchio” come miglior disco d’esordio. Con il suo EP “Venti e Tre” pubblicato dalla Trovarobato e Disco Dada, e registrato con la collaborazione di Lorenzo Montanà, Paolo Mongardi e Giacomo Sangiorgi, la Gretchen propone due tracce, tra cui una cover di Venus In Furs dei Velvet Undergound. Il pezzo è un flusso di coscienza ruvido di riflessioni inquietanti ed instabili.
Miglior Etichetta Neonata: 42 Records
La 42 Records è la piccola etichetta romana gestita da Emiliano Colasanti (Ex firma de “Il Mucchio” ed oggi collaboratore di Rolling Stone Italia, gestisce il blog musicale Stereogram) e Giacomo Fiorenza (ex metà dell’etichetta Homesleep, produttore e sessionman in vari progetti, tra cui Moltheni). Devoti alla pratica del download gratuito, e con un occhio sempre attento alle realtà più originali del panorama indipendente italiano, la piccola etichetta ha la sana abitudine di regalare un ep in download gratuito ogni 24 del mese, preciso e soddisfacente come la busta paga. Un esempio ed una tenacia da seguire. La loro fucina ha tirato fuori in questi anni band come Cat Claws, I Cani, Vessel, i giovanissimi Jacqueries, Albanopower ed il progetto solista di Lorenzo Urciullo aka Colapesce, già premiato l’anno scorso dalla Targa Giovani.
Questa è la squadra di giovani leve che crediamo abbiano qualcosa di originale da dire, e la stoffa per lasciare un segno indelebile nel nostro panorama musicale, indipendente e non. Vincitori, vinti o semplici figuranti, ci vedremo tutti Venerdì 23 Settembre al Teatro Masini di Faenza in una serata ricca di esibizioni live, premi, ospiti, colpi di scena e red carpet manco fosse la notte dei Telegatti.
Per info: www.meiweb.it - 0546/24647