Comunione e Liberazione, per tenere la lingua asciutta e non sul culo

Da che si era unito a loro ogni aspetto della sua esistenza aveva riacquisito un senso. Giovane, fragile come un luogo comune, l'adolescente Timo aveva molto patito, fin quasi ad ammalarsene, quella che credeva una condizione solitaria e peculiare: la ricerca di purezza e di elevazione in un mondo che non ne prevede affatto, si direbbe mai. [...] Intanto Timo era divenuto un brillante studente universitario, portava la sua Fede negli studi di Economia, "perché dal modo in cui essa è gestita dipendono gli equilibri del mondo"; se lo ripeteva ogni giorno, camminando il bel chiostro doppio della Cattolica, i suoi verdi giardini curati. [...]
[...] Ma la sua posizione adesso è delicata, tanti sanno che adesso lui sa, alcuni ne parlano, altri bisbigliano alle sue spalle, e improvvisamente si sente braccato, addirittura in pericolo. Decide allora per la fuga repentina, sì, anche lui...

Perché scegliere la letteratura e non la chiacchiera, non fermarsi lì, all'accusa infuocata, controbattibile, quella che poi alla fine lascia con un senso di impotenza frustrante, tutto tranne che conciliante, anzi annebbiante (e il fuoco monta, si nutre di altra rabbia)? Perché per certe cose bisogna astrarre, prendere forza dall'immaginazione, anche quando è angosciante più della realtà. Ecco il motivo per cui vorrei un giorno scrivere come Giulio Casale. Qui sopra ho fatto un collage di un suo racconto, prendendolo dalla raccolta Intanto Corro uscita per Garzanti, il regalo di Natale (rigorosamente consegnato a Febbraio) del mio alter ego letterario Barbara. Avrei potuto ritrascriverlo tutto, ma non si può e non voglio.
La doppia consonante sacra agli dei non viene mai citata: CL. Ma è un patto sottaciuto, tutti sanno, tutti capiscono, ci arrivano. E anche per questo il senso è di realtà ironica, sadica, ingiusta.
Per una volta smetto di postare su questo blog avvisi, pubblicità di cose che faccio e a cui vorrei voi deste attenzione. Ma non lo faccio per dare sfogo a una filippica. Prendetela ancora per una pubblicità, o un consiglio (che suona meglio). I racconti di Giulio Casale. Leggeteli. Comprate il libro anche solo per completare la lettura di questo suo In fuga. Mi risparmierete vene gonfie e tempie arrossate al bar, quando mi infervoro contro una delle realtà più squallide di cui il mio paese mi fa vergognare. La letteratura, l'arte, dicono meglio. Pungono e sono scomode. Per questo fanno effetto. Affidiamoci a loro, diamogli voce. Questo è solo un breve racconto, ma è quello che vi farei leggere non appena le vostre labbra si fossero appoggiate ai miei timpani pronunciando la doppia consonante sacra agli dei. Farisei che comprano la stola senza avere il porto d'armi.

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