Per Andrea Zanzotto

Mi dicevi di essere vivo
eppure mentre
ti guardavo tu morivi
ritornavi a essere un moto costante d'acqua
a gemmare magnificamente
con l'intelletto di un paesaggio,
di una neve
e il tuo smilzo bisbigliare
una poesia a un cervo.

Permetti al Mondo di perderti,
avvialo all'estrema sinfonia dell'assenza.
Ora che il tocco bianchissimo
ti rivela l'essere che avevi,
finale altissimo...
sii tenace,
trattieni il fiato,
non credere
che non tutti sappiano.

Nessuno sarà mai uguale.
Esulta,
modula la voce,
stornella
l'unicità del Mondo.

(a.o. 18/10/2011)

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