Provviste # 8


Un cantare zingaro, imprevedibile e giocoso, dove lo stile disadorno innerva frasi secche come frustate; una poesia di sostantivi, radicata nelle cose che sfilano sotto gli occhi distratti e inconsapevoli di tutti noi: "E' possibile fare piatti sorprendentemente gustosi con gli ingredienti più semplici. Questa è la mia estetica". E ancora: "Soccorrere il banale è l'ambizione di ogni poeta lirico". O più precisamente: "Cerco un equivalente dell'abisso che precede il linguaggio". (dal saggio di Andrea Molesini)

Charles Simic, "Hotel Insonnia", Adelphi, 2002.

Related Posts:

  • La funivia, le nuvole e la pioggia Proprio oggi che inauguravo la mia funivia modello nuovissimo, unica campata l’acciaio che si flette a metà del cielo. A benedirla un gabbiano stanco, di quelli venuti in pens… Read More
  • Per lasciare una casa Per lasciare una casa ci vuole molto scotch.  Il primo tipo dev'essere marrone scuro, adesivo, arrotolato: serve per tenere insieme gli scatoloni, chiudere gli scatoloni, af… Read More
  • Provviste #18 La mia lettura dell'estate, giù lungo la corrente del Po. Anzi, la Po (Francesco Guccini avrebbe da ridire su questa faccenda di chiamare i fiumi al femminile, "ma l'acqua è fe… Read More
  • "Tutta la dignità del mondo" - Piccola lettera a Brittany Maynard Cara Brittany, e così è arrivata la reprimenda del Vaticano... Non sto nemmeno a chiederti se la cosa ti stupisca o meno: di certo, quando hai deciso di fare quello che hai fatto… Read More
  • Su tre lati argentini #3 (San Telmo) Un uomo cammina nella notte tra Almagro e Avenida Corrientes con le mani che gli si stringono nelle tasche dell'impermeabile. Si chiama Enrique Cadicamo ma tutti lo chiamano Il Ta… Read More

0 commenti: