Sapete, l'ansia giunge quando ragioniamo attorno ai nostri limiti. Eppure è la mancanza a definirci. Così come l'assenza di luce - l'ombra - crea le forme, delinea i corpi, decide la profondità dei luoghi, così ciò che si oppone alla nostra luce (il nostro modo di pensare, di vivere, di guardare gli altri) decide la profondità del nostro spazio, la tridimensionalità del nostro esistere.
La mia casa è calda, lavo i denti, il piumone mi aspetta. Penso a quello che non riuscirei a sopportare. Lei bambina dormiva insieme a una vecchia che voleva morire, intanto sognava le caramelle. Ma i suoi pensieri non erano lì. Anche la sua vita di bimba bombardata era pensata per contrasto. Lei pensava a me, a quello che tanto avrebbe desiderato: una casa calda, lavarsi i denti, scivolare sotto un piumone.
Pensare a sé stessi nell'esatta posizione in cui ci si trova non crea contrasto. E' un meta-pensiero, una tautologia che non disegna, vita che non esiste. Io, qui e adesso, pensando a lei. Io sì che la vedo. Lì, così lontana dalle mie priorità, dal Natale della mia vita. Io adesso vedo per lei. Lei, al futuro, vedeva, sognava per me.
Auguri a entrambi.
2 commenti:
è un bel regalo quello che hai ricevuto per questo natale. Degli occhi che guardano oltre noi stessi, che ci fanno capire che alla fine la vita è solo questione di fortuna. Continua così fratello...auguri
Ti abbraccio, fratello.
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