Leggimi #Se ti abbraccio non aver paura

Un libro con la copertina verde e una moto. In Se ti abbraccio non aver paura Fulvio Ervas racconta il viaggio di Franco Antonello e di suo figlio Andrea, 18 anni, autistico da quando aveva trenta mesi. Una storia di viaggio dietro cui si nasconde il ben più lungo e tortuoso cammino di una vita da condividere con una bestia sconosciuta come l'autismo. L'indecifrabilità. 
Ne hanno parlato in tanti, qualcuno dei miei alza la mano e dice che ha visto un servizio in tv che ne parlava.
"Lo leggiamo insieme?"
"Sì."
Mica lo leggeranno tutti. Qualcuno è troppo pigro, qualcuno odia leggere, qualcuno pensa che queste sono cose noiose e da sfigati.
Ma come? Un padre e il suo figlio autistico prendono una moto e attraversano gli States, poi finiscono in Messico, in tutto il centro America, viaggiano in macchina in aereo e in nave, incontrano sciamani, poliziotti, indios, gente buona soprattutto, amici. Finiscono in Brasile per portare una lettera segreta... non mi pare un libro noioso. Infatti io lo divoro. E voglio sapere i miei ragazzi cosa ne pensano.

Di Andrea mi sono rimasti i comportamenti. Abbraccia tutti, è un ragazzo senza pregiudizio. (Marina)

Ho scoperto che Andrea ha sentimenti, cioè non è che non capisce quello che gli accade intorno ma al contrario è molto attento alle persone [...] Ho capito anche che i ragazzi autistici hanno una soglia molto bassa del dolore, come racconta il padre sull'aereo. (Aurora)

Un ragazzo autistico non riesce a comandare il suo corpo e non riesce ad esprimere quello che in realtà vorrebbe dire. (Manuel)

Come si diventa acustici (sic.)? (Andrea)

Mi si è stretto un nodo alla gola quando ho letto che la vita ha delle dimenticanze, una volta si dimentica un orecchio, una mano, un pezzetttino di cervello. (Francesca)

Non ho capito se l'autismo si possa in qualche modo migliorare. (Benedetta)

Andrea per colpa dell'autismo non potrà mai essere normale come tutti. (Elena)

Mi chiedo come riesce a essere sempre così felice. (Roberto)

Prima di leggere questo libro pensavo che i ragazzi autistici non capissero niente o quasi. Andrea mi ha fatto aprire gli occhi. (Edoardo)

Di Andrea mi rimane la sua fiducia infinita che ripone nel padre ascoltandolo con attenzione tutto quello che dice. (Andrea)

Io conosco una ragazza autistica, il suo pregio è quello di ricordarsi tutto, ogni minimo particolare. (Serena)

Adesso che è autistico potrà continuare ad avere una vita sociale? E soprattutto una sentimentale? (Gabriele)

Secondo me non è una malattia: con l'autismo si vede il mondo con occhi diversi (Susanna)

Se Andrea avesse toccato a me la pancia, mi sarei spaventata e forse avrei urlato, ma poi mi sarei tranquillizzata. (Alice)

Andre in modo particolare ama i colori e ci gioca: dentifricio, colluttorio, sapone e gelato, tentando sempre nuovi accordi cromatici. (Alessandra)

Anche col cibo, ad esempio la pizza, Andrea mangiava prima la mozzarella, poi la pasta della pizza e poi la crosta. (Benedetta)

Conoscevo un ragazzo che era autistico, e si comportava in modo strano, viveva nel suo mondo, tutto ciò che lo circondava era suo, e se gli dicevi che stava sbagliando allora si arrabbiava e sbatteva gli oggetti. (Lorena)

Posso testimoniare un'altra forma di disabilità: la sindrome di Smith Lemly Opitz; una malattia strana anch'essa. Mio fratello Simone è affetto da questa sindrome, non è facile conviverci, e stimo pienamente Franco per aver fatto fare a suo figlio un'esperienza così straordinaria. (Gabriele)

 

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